Integrabilità dei sistemi leggeri nella riqualificazione dell’esistente: ostacoli e potenzialità
Ernesto Antonini, Andrea Boeri, Jacopo Gaspari, Valentina Gianfrate, Danila Longo
The recent EU Directives (2010/31 and 2012/27) consider the building stock renovation as a strategic field of action in order to meet the expected energy saving targets. In energy retrofitting interventions to limit technological, normative and materials obsolescence of existing buildings, the adoption of dry construction systems represents a high performance and operational option. This paper highlights the main advantages deriving from preassembled dry construction systems application in renovation actions with particular reference to:
• rationalization of construction process and planning procedures, considering also the impacts on the building site;
• flexible performance able to meet different climatic contexts;
• optimization of deliverables in terms of quality, costs and execution time;
• planning in procurement management and during operative stages;
Furthermore, this paper points out the main barriers for a large scale diffusion of dry construction technologies in the retrofitting marjket:
• regulatory restrictions, especially for renovation action on historical buildings;
• obstacles related to the adaptability of standard dimensions of industrialized products for the specific characteristics of existing
buildings;
• constraints related to the building sites accessibility and to the application of large-size preassembled elements.
Alla luce di quanto indicato nelle Direttive Europee (2010/31/EU e 2012/27/EU), e del relativo recepimento a livello nazionale (Regolamento UE N. 305/2011) gli interventi di recupero e riqualificazione dell’esistente stanno assumendo e assumeranno sempre più in futuro un ruolo strategico per il contenimento della domanda energetica. Tali interventi sono chiamati, al tempo stesso, a confrontarsi con stringenti vincoli economici e operativi che rendono cruciali, nella scelta del ventaglio di possibili soluzioni da adottare, alcuni fattori quali la velocità di attuazione, la sicurezza in fase di produzione dei componenti e di installazione/esecuzione delle opere, il peso dei componenti o degli elementi tecnologici e le modalità di applicazione.
Negli interventi volti a incrementare l’efficienza energetica e a contrastare l’obsolescenza fisica e materica, normativa e tecnologica del costruito, si assiste con frequenza al ricorso a “soluzioni costruttive leggere” – dicitura che nella sua ambiguità tende a essere associata al modesto peso dei componenti, ma soprattutto al limitato impatto esecutivo delle stesse – nel cui insieme sono in realtà raccolte numerose caratteristiche connesse in modo significativo al processo attuativo. Le principali possono essere sintetizzate come segue:
– incremento delle prestazioni dell’involucro per la riduzione dei consumi energetici negli interventi, attraverso l’utilizzo di sistemi e componenti innovativi compositi o multistratificati;
– miglioramento del sistema edificio/impianto, attraverso l’integrazione di soluzioni impiantistiche per lo sfruttamento delle energie rinnovabili;
– ottimizzazione dei sistemi di giunzione nuovo/esistente, con l’utilizzo di sistemi di connessione a secco per la realizzazione dei nodi tra struttura portante e sistemi di chiusura e per l’applicazione di strati funzionali e dispositivi aggiuntivi;
– integrazione architettonica degli elementi sostituiti o aggiunti;
– demolizione selettiva e riciclaggio degli elementi da sostituire; incremento dell’utilizzo di materiali ecocompatibili e di prodotti di riciclo.
Si tratta di elementi chiave del processo, attraverso i quali la riqualificazione energetica del costruito può trainare il mercato delle costruzioni verso l’adozione di soluzioni innovative, favorendo la diffusione di buone pratiche in materia di efficienza energetica, ma allargando lo sguardo a tutte le fasi del ciclo di vita dell’edificio e dei suoi componenti. (…)
→ pubblicato sul numero 34-35 de ilProgettoSostenibile (vai all’indice)