Riqualificazione ambientale e paesaggistica di corsi d’acqua in ambito urbano
Federica Larcher, Elena Montacchini
The environmental restoration of water streams within an urban context is important both in order to find solutions to water management problems and also to restore not only fundamental social and perceived components of the urban landscape, but also those of an ecological and environmental nature. Besides representing an important opportunity for project development, soil bioengineering techniques ensure a low environmental impact and the capacity to control different application fields. Over the last ten years several environmental restoration projects have been carried out in the Piemonte region through the application of soil bioengineering techniques. In particular, within the urban context, these techniques have been used both for solving problems of reinforcement and strengthening in river banks, and for restoring degraded areas through stabilization or restoration schemes. The city of Turin has undertaken a series of interventions along the sides of the rivers Po, Dora, Stura and Sangone within the context of the project “Torino Città d’Acque”, (Meisino Park, Sangone Park, Fioccardo Park). Several municipalities within the Piemonte region are showing increasing interest towards the theme of environmental and landscape restoration and are encouraging the application of soil bioengineering techniques, also within urban contexts (for example in Chieri with the green area of the river Tepice). The collaboration between the Faculty of Agriculture of the University of Turin, the II Faculty of Architecture of the Polytechnic University of Turin and the Laboratory of Environmental Technologies represents an interesting example of didactic interdisciplinary cooperation where certain subjects studied in detail are related to the intervention of environmental restoration of the territory through the application of eco-friendly technologies and soil bioengineering techniques within the urban context. Through experimental projects regarding the urban stretch of the river Borbore in the city of Asti, a real contribution has been given to the city in terms of the future planning of the area by studying the innovative applications of the soil bioengineering techniques. In particular, some proposals regarding the application of soil bioengineering have been presented for finding solutions not only to water management problems but also for planning elements for the improvement of the landscape.
Una strategia di intervento multidisciplinare
La riqualificazione ambientale dei corsi d’acqua in ambito urbano assume un’importanza rilevante per risolvere da una parte problemi di tipo tecnico e di sistemazione idraulica, e dall’altra per restituire al paesaggio urbano una componente fondamentale, non soltanto per quanto riguarda gli aspetti di tipo sociale e percettivo, ma anche di tipo ecologico ed ambientale. La necessità di riqualificare aree degradate, l’opportunità di ricostruire ambienti naturali, l’esigenza di mettere in sicurezza le fasce fluviali in seguito ai recenti eventi alluvionali, ha portato ad una diffusione, anche in ambito urbano, di tecniche proprie dell’Ingegneria Naturalistica. Queste tecniche, da anni applicate in contesti diversi, ad esempio in aree montane per problemi legati a frane e dissesti, si caratterizzano per il loro basso impatto ambientale, in quanto utilizzano le piante vive o parti di esse come ‘materiali da costruzione’, spesso in unione con altri materiali come pietra, terra, legno. Proprio per la complessità di obiettivi progettuali che un intervento che faccia ricorso a tecniche di ingegneria naturalistica consente di raggiungere (obiettivi tecnici, ecologici, economici, paesaggistici), la progettazione di questi interventi richiede un approccio multidisciplinare, capace cioè di controllare campi disciplinari diversi. Le tecniche di Ingegneria Naturalistica rappresentano, quindi, in questo settore specifico, una potenzialità e un’occasione di progetto (riqualificazione delle sponde, creazione di percorsi pedonali e ciclabili ecc.).
Esperienze e progetti
In Piemonte, negli ultimi dieci anni, sono stati effettuati diversi interventi di riqualificazione ambientale con l’applicazione di tecniche di Ingegneria Naturalistica. In particolare, in ambito urbano, tali tecniche sono state utilizzate sia per risolvere problemi di consolidamento e stabilizzazione di versanti e sponde, sia per riqualificare aree degradate attraverso interventi a basso impatto ambientale. Nei progetti di riqualificazione ambientale di corsi d’acqua è possibile distinguere diversi campi di applicazione dell’Ingegneria Naturalistica: dalla stabilizzazione o consolidamento delle sponde, alla rinaturalizzazione e ricostituzione degli habitat propri del corso d’acqua, alla realizzazione di opere longitudinali e trasversali per la regimazione idraulica, alla realizzazione di strade, sentieri, piste ciclabili per la fruizione. Per fare un quadro di sintesi delle tecniche, dei materiali e delle specie utilizzate, si riportano alcune esperienze progettuali, in particolare localizzate nell’area piemontese.
È interessante verificare e confrontare gli obiettivi progettuali che hanno portato alla scelta di tecniche di Ingegneria Naturalistica, talvolta legati ad esigenze puramente tecnico-idrauliche, altre volte mirati all’inserimento paesaggistico di percorsi, altri ancora per ricreare un ambiente naturale in aree in forte stato di degrado. Nella città di Torino, da diversi anni, sono stati effettuati interventi lungo le sponde dei fiumi Po, Dora, Stura e Sangone realizzati nell’ambito del progetto “Torino Città d’Acque”, un programma mirato alla progressiva riqualificazione dei fiumi urbani. Gli interventi di riqualificazione ambientale, paesaggistica e di sistemazione idraulica realizzati nel Parco del Meisino (2000-2006), ad esempio, hanno permesso di risolvere una situazione di forte degrado, restituendo alla popolazione un ampio parco fluviale.
Tra gli interventi di Ingegneria Naturalistica, sono state realizzate opere di risagomatura e protezione della sponda destra del Po (copertura diffusa, scogliere) e una serie di pennelli in legname e pietrame per il rallentamento della corrente durante le piene. Il ripristino della naturalità delle sponde, insieme ad interventi sul parco come la creazione di una collinetta rinverdita a scopo fonoassorbente, hanno permesso, inoltre, la realizzazione e l’allestimento di percorsi per il pubblico; come ormai molte esperienze hanno dimostrato, la presenza di pubblico è la prima forma di protezione contro il degrado. In questo caso le tecniche sono state applicate proprio per risolvere problemi di carattere idraulico, hanno inoltre permesso di riqualificare l’area nel suo insieme e di renderla fruibile.
Più recentemente gli stessi obiettivi progettuali sono stati raggiunti nel Parco del Sangone, dove sono stati effettuati interventi di riqualificazione delle sponde e di valorizzazione di tutta l’area circostante risolvendo in questo modo criticità sociali e ambientali (accampamenti, discariche e orti abusivi) . Gli interventi lungo le sponde del fiume Po, in particolare in prossimità del Parco del Fioccardo, sono stati effettuati per risolvere dal punto di vista tecnico l’erosione al piede e lo smottamento di tratti di sponda e per la necessità di ripristinare percorsi e piste ciclo-pedonali, al fine di creare le connessioni verdi previste dal progetto “Torino Città d’Acque” (tra gli interventi di Ingegneria Naturalistica: palificate a doppia parete, palificate semplici, terre rinforzate). Le terre rinforzate, in questi ultimi anni, sono state largamente adottate in quanto, oltre ad essere funzionali opere strutturali, si inseriscono nell’ambiente, talvolta con eccellenti risultati di tipo estetico-ornamentale. (…)
⇒ l’approfondimento continua sul numero 24 de ilProgettoSostenibile